domenica 27 novembre 2011

In difesa della biblioteche scolastiche e dell'instruzione




Guardateli bene. Se i vostri figli non avranno una biblioteca scolastica saprete chi ringraziare



Quest’estate riserva per la scuola fra tante anche altre misure peggiorative.

Il ministri Brunetta e Gelmini dimostrano di ritenere totalmente inutili le biblioteche scolastiche e dispongono l’allontanamento attraverso la mobilità ad altri settori dell’amministrazione pubblica di docenti bibliotecari attualmente in servizio.

Che la biblioteca scolastica sia ritenuta un optional, e non il centro di documentazione e informazione di una scuola è evidente. Spostando il personale docente addetto ad altri incarichi (peraltro del tutto diversi dalle competenze dei docenti impegnati) le biblioteche chiuderanno.

Infatti, poiché l’operazione viene “camuffata” come un risparmio per l’amministrazione, è evidente che non si potrà togliere il posto ai docenti incaricati per poi darlo ad altri, dove sarebbe il risparmio?

Inoltre, se questi posti fossero poi furbescamente assegnati ad altri, si aprirebbe un contenzioso fra Stato e docenti bibliotecari che costerebbe allo stato in termini giudiziari (ingolfamento dei tribunali) e monetari (risarcimento danni morali, biologici e materiali e reintegro nei propri posti).

Quindi le biblioteche dovranno rimanere chiuse.

E’ un prezzo troppo alto da pagare, per la scuola italiana, e una mistificazione. I docenti bibliotecari verranno pagati lo stesso, quindi non ci sarà risparmio, semplicemente verranno spostati in altre amministrazioni pubbliche dove non hanno alcuna competenza. Perciò, a parità di spesa di stipendio, e nessun risparmio, vi saranno due danni: la lesione del diritto allo studio sancito dalla costituzione all’ art. 34 laddove invece di agevolarne la fruizione fa sparire dei servizi quali quello bibliotecario.

E doppiamente dannoso diventa per lo Stato lo spostamento di personale per il quale si sono investiti fondi per la formazione nello spostarlo chissà dove a fare chi sa cosa. Si è speso già per la formazione e nel futuro questo personale non potrà rendere al meglio perché non preparato per questi fantomatici nuovi incarichi.

Ancora una volta, vengono depauperate risorse. Per formare i docenti bibliotecari sono stati spesi fondi. Questi docenti hanno frequentato corsi indetti tempo addietro dagli  allora “Provveditorati agli Studi”, e più recentemente corsi biennali denominati “Biblioscuole” e hanno acquisito lunga esperienza sul campo.
Addirittura sono in preparazione ulteriori corsi. Quando si dice che la mano destra non sa cosa fa la mano sinistra!

Eppure l’attuale governo considera i docenti bibliotecari, denominati negli stati esteri semplicemente bibliotecari scolastici  inutili, degli esuberi, visto che ne dispone la mobilità.

Gli studenti e i lavoratori della scuola, docenti e personale ATA non hanno diritto ad una biblioteca scolastica come negli altri paesi? No, in Italia no.

Biblio DOC gestisce una biblioteca scolastica che nel corso dell’anno ospita più di 1500 utenti, si fa carico di studenti diversamente abili ed ha un patrimonio di circa 13000 volumi che grazie alla combinazione Brunetta – Gelmini presto non saranno più disponibili all’utenza. Non più progetti di promozione della lettura, incontri con gli autori, possibilità di ricerca. Tabula rasa.

Deve essere motivo di riflessione anche un ulteriore ed importantissimo aspetto. Il bibliotecario scolastico non è un semplice bibliotecario. Come prevede la normativa IFLA che da linee guida nel settore, il personale addetto alla biblioteca scolastica deve offrire oltre che competenza in campo biblioteconomico anche competenza di insegnamento. Insomma chi meglio di un docente bibliotecario può assolvere a questo compito?

Questo Paese viene continuamente mortificato e la Scuola Pubblica che è un punto cardine per la formazione dell’individuo viene volutamente lasciata indietro.

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